Nessun rinvio, la Lega di Serie A ha detto "no" alla richiesta del Monza. Poco importan che i biancorossi siano ancora sotto choc, lunedì si scenderà comunque in campo contro il Bologna per il monday night della dodicesima giornata

Clima surreale questa mattina a Monzello. La squadra ha ripreso ad allenarsi dopo lo stop forzato di ieri ma si vedeva che nella testa c'erano altri pensieri oltre al calcio. I calciatori, spesso ce ne dimentichiamo, non sono macchine.

Nelle ultime ventiquattro ore in cui tutti pensano a Pablo Marí, ricoverato all’ospedale di Niguarda. Il peggio è passato, il difensore spagnolo e la sua famiglia stanno bene, come ci ha tenuto a comunicare lui stesso con un post sui social. Ha superato brillantemente l'operazione e pensa già al ritorno, non prima però di un paio di mesi e un lungo percorso di riabilitazione. Resta, però, il trauma per quanto è accaduto al centro commerciale di Assago, la paura di aver potuto perdere non solo un compagno di squadra ma un amico.

A Monzello nessuno vorrebbe giocare. Ieri le riflessioni sparse tra i giocatori andavano nella direzione di un week-end senza distrazioni dal campionato. Depennare l’impegno era la volontà di tutti ma lo spettacolo deve andare avanti. Con la sosta dei Mondiali in arrivo non c'è spazio per ulteriori stop e poco importa se l'ambiente sia ancora sconvolto. Si gioca, punto e basta.

In campo allora, non solo per trovare tre punti importanti per la salvezza, ma anche e soprattutto per Pablo. Trasformare la paura in coraggio, la tristezza in determinazione. Adriano Galliani, che per questi ragazzi è molto più di un dirigente, ha voluto pranzare a Monzello per provare serenità ed entusiasmo. La sua presenza ancora una volta si è rivelata fondamentale. 

Sezione: Primo Piano / Data: Sab 29 ottobre 2022 alle 16:03
Autore: Stefano Pontoni
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