Nesta è stato esonerato pochi minuti fa, ufficiale. Ci sono tante cose che mi sento di dire. Non si sa ancora chi sarà il sostituto, ma è certo che se la dirigenza ha scelto così ci saranno delle ragioni, magari che anche noi dall'esterno non possiamo comprendere. Io credo che Nesta abbia fatto comunque il possibile per i mezzi e i giocatori che aveva. Non è stato aiutato dalla società: il mercato estivo, tolti Bianco e Forson, non ha visto nessun arrivo reale. Gli infortuni, la pressione e l'inesperienza su una panchina di Serie A sono costati cari a Nesta. Galliani fino a tre settimane fa sembrava convinto che le strade non si sarebbero separate e che anzi sarebbero continuate almeno fino a giugno. Così non è stato e mi dispiace. Perché Nesta, pur con i suoi errori (penso ai cambi o ad alcune situazioni come Genoa e Bologna che potevano essere gestite sicuramente meglio), ci ha sempre messo la faccia e non si è mai nascosto.

Ha sempre saputo di essere a rischio e non ha avuto mai in conferenza mezza volta paura di dire quello che pensava. Per questo e altro, penso che la scelta di esonerarla sia da un verso giusta ma dall'altro dimostra ancora di più quanto Nesta abbia funto da capro espiatorio per una situazione complessa come quella del Monza in quest'ultimo periodo. Vedremo cosa succederà, non avendo la sfera di cristallo mi è difficile dirlo con certezza. Spero che l'ambiente riceva una scossa e che il Monza possa salire, anche senza una figura importante e che comunque ci ha messo il cuore fino alla fine come è stato mister Nesta. Tra l'altro, ai festeggiamenti di Natale in casa Monza, è stato l'unico tra i presenti a non mangiare il panettone, ma a fare soltanto un semplice brindisi. Come se sapesse tutto, come se fosse pronto ad accettare il suo destino. Il calcio e la vita è anche separazione e purtroppo per questa volta il destino ha scelto Monza e Nesta. Auguro il meglio al nostro mister e che un giorno le strade possano ricongiungersi. Adesso è il momento di lottare più che mai per la salvezza. 

Sezione: Editoriale / Data: Lun 23 dicembre 2024 alle 14:43
Autore: Filippo Pelucchi
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