TuttoMonza ha scelto di intervistare Antonio Finocchio, presidente della lodevole realtà "Insieme per Fily", un'associazione in ricordo di suo figlio venuto a mancare a 15 anni per un osteosarcoma.

Come nasce l’associazione? Che obiettivi si pone?

“L’associazione Insieme per Fily Onlus nasce dalla prematura scomparsa di mio figlio Filippo all'età di 15 anni. Purtroppo, lo ha strappato alla vita un mostro, che io chiamo così perché veramente non ci sono altre parole per descriverlo, ossia l'osteosarcoma, che è un tumore pediatrico maligno che purtroppo strappa la vita a tanti bambini e ancora ad oggi non c'è una vera e propria cura. Io mi sono imposto proprio di di trovare un qualcosa per aiutare la ricerca, un qualsiasi cosa che possa essere d'aiuto a tutti gli altri bambini. Filippo non me lo ridarà mai nessuno purtroppo, ma sono sicuro che lui da lassù sarà fiero e orgoglioso di quello che faccio perché cercherò di far sì che altri non passino quello che stiamo passando noi e cercare di trovare una soluzione a questa brutta malattia, a questo brutto male. Anche per questo collaboriamo con l'Istituto Nazionale dei Tumori dove Filippo era in cura e portiamo avanti questo protocollo di ricerca che è nato dalla nostra forza.”

“L’associazione è nata lo stesso giorno in cui è venuto a mancare mio figlio, 1il 16 febbraio del 2018. Mentre noi eravamo là in ospedale, dei miei amici sono andati a depositare gli atti perché il nostro intento era quello di continuare, comunque andasse, ad aiutare questi bambini anche per mezzo della ricerca. Oltre a questo, l’associazione si pone anche di donare un sorriso, ed è quello che io ho fatto con Filippo dall'inizio alla fine cercando di fargli conoscere i suoi idoli calciatori. Vedevamo che serviva tanto perché gli cambiava la giornata, continuava a parlare con i suoi compagni di questo, delle sue avventure e purtroppo per me non è neanche facile parlarne in questo momento. Oltre a ciò, l’associazione si occupa anche di aiutare le famiglie. A Milano arrivano famiglie da tutte le parti con bambini e noi ci occupiamo di cercar loro un appoggio durante il periodo delle chemioterapie.”

Luca Caldirola è uno dei giocatori che ha aderito all'associazione.

"Il primo calciatore che si è associato è stato Ignazio Abate Ignazio. Ha conosciuto Filippo all'interno dell'Istituto ed è stato il primo ad aiutarmi a e a farci conoscere anche nel mondo calcistico. Dopodiché abbiamo altri testimonial che comunque ci aiutano, come Caldirola. Ignazio è una persona veramente con un grande cuore, io ho avuto la fortuna di conoscerlo durante una partita di beneficenza che facemmo a Meda dove avevo portato un piccolo bambino proprio di Meda a battere il calcio d'inizio. Gli avevo chiesto se conoscesse Luca, dato che avrei piacere ad averlo qui con noi. Da lì è nata una collaborazione a che ora definisco l'amicizia vera e profonda, perché ho tanta stima veramente di Luca Caldirola a prescindere dal Luca calciatore. Dall'inizio ha sempre espresso veramente tanto affetto. Ha capito quello che significa Insieme per Fily ed è venuto all'Istituto dei Tumori. Non mi ha mai chiesto nulla, non mi ha chiesto mai di avere una foto, lo fa veramente con il cuore. Si sono sempre messi a disposizione persone con cui abbiamo organizzato per la prima volta un pullman che andasse a Monza e a far scendere in campo i bambini malati di tumore a giocare a pallone. Questo mi ha colpito tanto. "

"Anche Di Gregorio è un altro che ci tengo particolarmente a ringraziare. L'ho conosciuto sempre grazie a Luca e mi ha dimostrato veramente affetto anche lui venendo a settembre in memoria di Filippo. Dopo che già giocava alla Juve, è venuto da Torino a trovarci durante un turno di riposo per ricordare Filippo. Queste persone qua veramente meritano, al di là della fede calcistica secondo me, l'ammirazione di tutti. Io voglio loro un mondo di bene e loro lo sanno."

Come vedi il Monza? Può ancora salvarsi?

"Fino a quando la matematica non ci condanna abbiamo, ancora chance e dobbiamo portarle a termine . Dobbiamo cercare di vincere a Venezia e andare avanti. Sono convinto che anche loro (i calciatori) vorrebbero ripartire con una bella vittoria e giocarsi tutto alla fine. Io sono sempre stato ottimista su ogni cosa. Anche per Fily abbiamo sempre sperato che arrivasse un miracolo, e perché no, se si spera in queste condizioni di salute in queste ci si aggrappa a tutto. Perché non continuare a sperare in vittoria? Anche se sono originario della Sicilia, sono tantissimi anni che sono qui e abito a Misinto in provincia di Monza. Pertanto il biancorosso lo porto nel cuore. a prescindere dalla categoria."


(Si ringrazia Antonio per la sua disponibilità con l'augurio che l'associazione possa continuare a fare quello che sta facendo per questi bambini in difficoltà, in una battaglia complicata e personale).

Sezione: Esclusive / Data: Ven 11 aprile 2025 alle 12:00
Autore: Filippo Pelucchi
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