L’anno scorso il Monza ha raggiunto la salvezza con 52 punti in 31 giornate, tolte le prime cinque e le ultime due, alla stratosferica media di ben oltre un punto e mezzo a partita. Dopo cinque giornate era impensabile, dopo 36 era addirittura da sogno europeo, dopo 38 rimane un risultato incredibile per una neo promossa, la miglior dei top5 campionati del Mondo. Alla vigilia della quarta giornata della nuova Serie A, torna ad essere assolutamente improbabile raggiungere quelle stesse vette. La società ha confermato lo zoccolo duro della squadra, ma ha anche perso ben quattro pedine centrali dello schieramento tipo, tutti passati a giocare la Champions League (Rovella alla Lazio, Sensi e Carlos Augusto all’Inter) oppure ad una diretta concorrente nel caso di Petagna al Cagliari. Il processo ha portato ad un naturale ringiovanimento della rosa, tanto che è passata dall’essere la quarta più vecchia della Serie A l’anno scorso, ad un’onestissima metà classifica. Ovviamente la perdita di pezzi importanti, rimpiazzati più che altro numericamente, non renderà facile il lavoro a Palladino ed è evidente che la dirigenza ha fatto di necessità virtù, incamerando parecchio talento giovane in prestito (e infatti sono decisamente superati i problemi di lista di dodici mesi orsono) nell’auspicio dell’esplosione di qualcuno. A rendere ancora più complicata la questione, pare che persino la quota salvezza possa tornare alzarsi dopo anni di stagnazione poco sopra i 30 punti. Il vantaggio sulle inseguitrici era netto a giugno, lo è un po’ meno adesso, ma rimane tale, un vantaggio. Perché il gruppo si conosce già rispetto a tante rose formate all’ultimo momento e perché l’allenatore rimane bravo e ricco d’idee. E poi quest’anno le giornate tornano ad essere 38 e non più 31. Potrebbe non bastare per fare 52 punti, ma per la salvezza ci sono parecchie carte da giocare prima di darsi per vinti.

DIEGO MARTURANO

Sezione: Editoriale / Data: Mer 13 settembre 2023 alle 12:30
Autore: Redazione Tuttomonza
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