La prima volta all’Allianz Stadium non si scorda mai. Vale per i tifosi biancorossi, ma anche per gran parte dei giornalisti della piazza di Monza, di cui faccio parte da ormai quasi 40 anni.

A dire il vero per alcuni c’era già stato un assaggio nel match di Coppa Italia, ma il piatto forte era indubbiamente la partita di campionato, prima del girone di ritorno.

Un “appeal” certamente diverso, un orario e un giorno molto più appetibile (come ai bei tempi in cui tutte le partite si giocavano di domenica e alle ore 14.30/15).

È stata un’emozione di quelle che ti porti dentro per tutta la vita, un po’ come accade a un bimbo che si reca per la prima volta a Gardaland.

E a guardare dall’esterno l’Allianz Stadium c’è davvero da fare “Ohhh” come tutti i bambini: il gioiello di proprietà della Juventus sembra infatti un’enorme astronave, che mette un po’ di soggezione e ti fa battere forte forte il cuore.

Juventus-Monza, serie A: una rivincita morale di quelle che ti rivoltano la vita come un calzino.

Per quanti anni i tifosi biancorossi e i giornalisti locali hanno dovuto sorbirsi trasferte in stadioli freddi (inteso come atmosfera) e vetusti?

L’Allianz Stadium per certi versi è il paradigma delle rivincite: organizzazione impeccabile dentro e fuori, la stampa servita e riverita come si conviene alle grandi kermesse e grandi palcoscenici. Serie A in tutto, insomma.

Senza parlare dell’epilogo della partita: Juventus 0 Monza 2. Come nelle migliori favole, con un lieto fine da brivido.

La gente biancorossa quasi incredula, i giornalisti pure...: oltre 50 anni fa l’immarcescibile Gianni Morandi cantava “Una domenica così non la potrò dimenticar” e quell’allegro motivetto torna di moda ancora oggi, come colonna sonora della felicità monzese.

Un Monza da favola che fa tornar piccini, perché i (bei) sogni non hanno età…

Sezione: Editoriale / Data: Mar 31 gennaio 2023 alle 20:23 / Fonte: di Gianni Santoro
Autore: Redazione Tuttomonza
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