Parma-Monza: la Dea della Fortuna è bendata, ma sfortuna e VAR, ogni tanto, ci vedono benissimo.

«Il calcio, dicono, è lo specchio della vita: imprevedibile, crudele, eppure pieno di speranze. Al Tardini di Parma, il Monza ha vissuto una serata degna di un romanzo, un dramma carico di emozioni che lasciano l’amaro in bocca e un senso di ingiustizia, difficile da spiegare con la semplice logica delle regole.»

 I biancorossi sono scesi in campo con una determinazione feroce, una fame evidente fin dal primo minuto. Il loro assalto iniziale è stato l’esempio di una squadra viva, capace di sfiorare il vantaggio con una traversa, un salvataggio sulla linea e un gol annullato per questione di millimetri.

Ma la fortuna, si sa, è bendata, e quando al nono minuto è arrivato un secondo gol annullato per fuorigioco, il Monza ha iniziato a sentire il peso di un destino avverso. Il Parma, fino a quel momento quasi sopraffatto, ha trovato il suo spiraglio sulla fascia destra. Un’incursione, un contatto in area, e l’arbitro ha fischiato il rigore. Dal dischetto, il Parma non ha sbagliato: 1-0, una punizione crudele per una squadra che aveva dato tutto.

Eppure, il Monza non si è lasciato abbattere. L’ingresso di Djuric è stato un lampo di speranza. Dopo pochi istanti in campo, un’occasione immediata e la palla è finita in rete. Ma ancora una volta il VAR ha avuto l’ultima parola: gol annullato. Era il terzo, e ormai sembrava chiaro che la sfortuna ci vedeva benissimo.

Non è finita qui. Il Parma ha avuto l’occasione di chiudere la partita con un secondo rigore, ma questa volta il VAR ha fatto da giudice imparziale, revocando la decisione. La giostra delle emozioni non si è fermata: l’ingresso in campo di Martins e Pereira ha riacceso il Monza, che finalmente è riuscito a trovare il pareggio. Un gol che sembrava il preludio di una rimonta, il segnale che la maledizione poteva essere spezzata.
Ma il calcio, come la vita, è imprevedibile. Nei minuti di recupero, quando tutti aspettavano il gol del sorpasso biancorosso, è stato il Parma a trovare la rete del 2-1 al 98° minuto. Un colpo fatale, che ha messo la parola fine a una partita folle. 

Che dire? 

L’arbitro ha mostrato incertezze, ma alla fine ingiustizie evidenti non ci sono state. Tutto regolare, nulla da contestare al sistema.

La sensazione che accompagna il Monza è quella di una maledizione, una nube nera che non accenna a diradarsi. I suoi nemici la chiameranno Karma, ma un Karma così potente è raro da vedere e onestamente parlando totalmente infondato. Forse è solo una notte molto lunga, di quelle che sembrano infinite. Ma ogni notte, come si sa, ha una fine. 

Speriamo che, se di Karma veramente stiamo parlando, il destino  sia giusto con tutti. 

Anche con il nostro piccolo ma grande amore, il Calcio Monza.

Sezione: Editoriale / Data: Dom 29 dicembre 2024 alle 15:00
Autore: Roberto Sabatino
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