Il Monza sta vivendo uno dei momenti più difficili della sua storia recente. Ultimo in classifica, gioco inesistente, cambio di allenatore che non ha portato benefici, anzi, le cose sono persino peggiorate. Il clima è pessimo, si respira un'aria da Serie C più che da Serie A, e ormai sembra che l’unica cosa che manchi da cambiare siano proprio i giocatori. A peggiorare la percezione della situazione è stato il mercato invernale. Il "Condor" Galliani, maestro dei colpi last-minute nell’era Berlusconi, sembra aver perso il suo tocco magico. Ma è davvero così?

Ai tempi del Milan, Galliani poteva contare su una disponibilità economica illimitata. Oggi, con la famiglia Berlusconi fuori dal gioco, il Monza deve sopravvivere con risorse limitate. È un rischio calcolato: in una squadra che sta affondando, anche i giocatori di maggior valore non riescono a esprimersi al meglio e, con il passare dei giorni, anche le loro quotazioni ne avrebbero risentito.

Cederli ora, fare cassa e rimpiazzarli con nomi più o meno noti può sembrare un’operazione azzardata, ma è forse l’unico modo per rimanere a galla e dare una scossa in attesa che la Primavera – che sta crescendo bene – possa dare il suo contributo.

Perché il Monza non è solo la prima squadra, non è solo Serie A, ma una rete di giovani che, dalla scuola calcio fino ai campi della massima serie, indossano il biancorosso con orgoglio.
Perché il calcio non è solo un pallone e 22 giocatori che lo inseguono, ma un progetto sportivo più ampio, e questo a Galliani bisogna riconoscerlo.

Nessuno dimentica cosa è stato fatto per il Monza, ma nel calcio la memoria è indebolita dalla passione. Oggi per i tifosi conta solo il presente, e il presente è un brutto presente.

È bene tenere a mente che una spirale negativa come questa non finisce con la retrocessione in Serie B, ma con un fallimento a bilancio. In questo scenario, Galliani ha visto giusto: o il Monza si salva, oppure si scende di categoria, ma la società resta in vita, assicurando un futuro a tutti i ragazzi che, sui banchi di scuola, portano l'astuccio biancorosso e nei loro cuori il sogno di uno sport anche per loro.

Nel calcio moderno, dove i progetti spariscono nel nulla, questo conta più di tutto. Perciò, mai dubitare di Adriano Galliani, anche con un Condor in tempesta.

Sezione: Editoriale / Data: Mer 05 febbraio 2025 alle 08:00
Autore: Roberto Sabatino
vedi letture
Print