Ci sarebbero molte cose da dire. Partiamo dal mercato invernale. Semplicemente, un mercato deludente e che manifesta ancora una volta la chiara volontà del club di non voler rimanere nella massima categoria. Parlo delle cessioni di Maldini, Bondo e Djuric, oltre al tentativo in extremis da parte della Fiorentina di strapparci anche Dany Mota. Il Monza è una società di Serie A o un ipermercato per le grandi squadre, pronta a fare sconti a chiunque? La mia sensazione, ed è la stessa dell'ultima conferenza stampa prima della gara contro il Verona, è che la società non abbia il minimo interesse a rimanere in Serie A, né tanto meno a prendere dei giocatori che possano guidare il Monza fino ad un'ormai improbabile salvezza. Se Bocchetti ci riuscisse sarebbe un santo e per buone ragioni. Parlando invece di Adriano Galliani, io trovo assurdo che un uomo così legato alla città e alla società fino a due mesi fa dichiarasse che l'intenzione del Monza era quella di rimanere in Serie A e che "Il Monza non smantella" (il Cittadino, 24 gennaio) per poi dimostrare l'esatto contrario in un mercato che ha visto arrivare giocatori che sono più delle scommesse che dei giocatori affermati e con l'esperienza adatta a trascinare la squadra verso la permanenza in A.

Eppure, se dovessi trovare un colpevole, Galliani sarebbe l'ultimo da imputare a mio avviso. Ha dimostrato di tenere a Monza, seppur la sua lettera abbia ottenuto esattamente gli effetti contrari, facendo andar via praticamente tutti i giocatori più importanti. Quello che trovo inaccettabile è l'atteggiamento di poca chiarezza nei confronti dei tifosi e di chi si approccia all'ambiente Monza, convinto della determinazione e nella voglia di portare avanti un progetto che però non esiste. Non c'è niente di tutto questo, ma solo delle bugie per tenere in piedi un teatro che si sta sgretolando ogni giorno che passa. I segnali sono questi, sono lampanti e sotto gli occhi di chiunque abbia un minimo di senso critico e di osservazione. E se sono stai fatti tre anni di contratto a Bocchetti, ci sarà un motivo. Prendere un allenatore che ti trascini fino a giugno è ben diverso da affidargli una panchina per i prossimi tre anni.

La delusione è forte, scene come quella di Bondo che dice "Forza Milan" dopo neanche un giorno dal suo trasferimento fanno riflettere sull'aria che si possa respirare in questo momento nell'ambiente biancorosso. Non chiedo molto, non mi permetterei mai di fare il lavoro del dirigente o dell'amministratore delegato. Quello che chiedo è chiarezza e rispetto per la gente che ha sempre seguito la squadra, e senza la quale il Monza inevitabilmente perderebbe un parte della propria essenza e della propria storia. 

Non si molla mai, perché è dalle difficoltà che nascono le opportunità, come diceva qualcuno. 

Sezione: Editoriale / Data: Mar 04 febbraio 2025 alle 08:00
Autore: Filippo Pelucchi
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