Un tonfo sordo e di cui solo i tifosi sembrano si siano accorti. La vittima è il Calcio Monza, una
squadra ammirata e lodata da appassionati e addetti ai lavori fino a solo un anno fa. Ora ne rimane
solo un ricordo lontano e destinato a deteriorarsi con il tempo.

Lo spettacolo andato in scena domenica pomeriggio è stato inaccettabile. La Lazio ha passeggiato
sui biancorossi, accendendo e spegnendo la partita a proprio piacimento. Un atteggiamento
rinunciatario e spento fin dalle prime battute. Il cambio in panchina doveva invertire la rotta.
Invece, i risultati sono stati ancora più deludenti e lo smantellamento anticipato della rosa ha dato il
colpo di grazia sulle speranze di salvezza, prima ancora della primavera. Il ritorno, alla guida
tecnica della squadra, di mister Nesta avrà semplicemente l’obiettivo di ammorbidire la caduta,
evitando almeno l’ultimo posto. Difficile prospettarsi qualcosa di più, ancor meno quotato il
miracolo di non finire nelle ultime tre piazze.

E poi l’anno prossimo si dovrà ricostruire. Non si sa con quale assetto societario, con quali
protagonisti in campo e con quale tecnico che li guiderà. Nei prossimi tre mesi ci si aspettano
delucidazioni per capire il destino del club. I biancorossi devono trovare il modo di frenare la
discesa, altrimenti il botto, quando toccheranno terra, sarà ben più fragoroso. E sarà tanto anche il
dolore, non fisico ma emotivo, soprattutto per chi ci ha creduto e ha sostenuto, fino in fondo, gli
undici scesi in campo in questi mesi. Troppo spesso, però, quelle speranze sono state deluse, in
modo quasi cinico e crudele. E non solo da chi ha calcato il campo, ma anche da chi ha organizzato
questa stagione, approfittando troppo spesso di silenzi strategici e snervanti.

Rimane l’amaro in bocca per un bel progetto, scemato troppo in fretta...

Sezione: Editoriale / Data: Mer 12 febbraio 2025 alle 20:05
Autore: Roberto Sabatino
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