La sconfitta “casalinga” di misura contro il Napoli è un mero dato di cronaca sportiva. Nel corso dei
novanta minuti sono altre le questioni rilevanti.

Gli striscioni al vetriolo nei confronti della società e, soprattutto, contro Adriano Galliani hanno
contraddistinto il tifo della Curva Pieri. I ragazzi di mister Nesta hanno tenuto per buona parte
dell’incontro fino all’errore grossolano di Turati in uscita alta sul colpo di testa di McTominay. I
partenopei, a dirla tutta, non hanno mai dato l’impressione di avere in pugno la gara, come
dimostrato dalla reazione rabbiosa di Antonio Conte in occasione della marcatura. Il Monza ha
sfiorato la rete del vantaggio con Castrovilli, ma nel complesso ha commesso molte sbavature
tecniche. Una prestazione onesta ma troppo poco per tentare il colpaccio.

In quasi 7 anni di proprietà Fininvest, società e tifosi non sono mai stati così distanti. La
programmazione errata di questa stagione e, in particolare, il silenzio arrogante e persistente hanno
logorato il rapporto che aveva raggiunto livelli idilliaci, arricchito, non solo, dalla storica
promozione ma anche dagli ottimi due campionati in massima serie. Nel calcio non si può vivere
del passato ed adagiarsi sugli allori.

Un mese e tutto dovrebbe essere chiarito. Per ora l’unica certezza è la retrocessione, di cui si aspetta
solo la conferma matematica che potrebbe arrivare già al termine del prossimo turno. L’ennesimo
errore di questa annata è la non programmazione della prossima in Serie B. Se si prenderà alla
leggera anche la stagione che verrà, il rischio di ripetere un pessimo campionato è concreto. Le
squadre promosse dalla Lega Pro e quelle che accompagneranno il Monza nella retrocessione
renderanno il torneo estremamente arduo.

Rimane solo un pensiero, qualcuno salvi il Monza...

Sezione: Editoriale / Data: Gio 24 aprile 2025 alle 08:01
Autore: Roberto Sabatino
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