“Il silenzio è d'oro e la parola d'argento”, recita un antico proverbio italiano, di cui purtroppo ci si è ormai quasi del tutto dimenticati. Bello, intenso e profondo: forse però, quando si abusa di esso, il peso assume un altro concetto. Peso in senso di frustrazione, smarrimento e quindi rabbia e collera.

Ieri pomeriggio il Monza ha perso un derby sentito, atteso e che non si poteva fallire in quel modo. Sul campo la differenza tecnica col Como era abissale già alla vigilia (vuoi mettere i fraseggi di Nico Paz, Ikonè e Diao?), ma il tifoso biancorosso chiedeva solo grinta, dignità e maglietta sudata. La Serie B è cosa fatta da settimane, se non mesi, ma queste sono partite che possono lasciare una piccola gioia a chi ti segue quotidianamente.

Perderla così, senza aver mai dato dimostrazione di potersela giocare almeno sul piano dell'agonismo (dopo il gol di Dany Mota, tutti a casa?), fa male. Ma fa più male il SILENZIO: fa piacere che venga a parlare Luca Caldirola, veterano del gruppo Monza, nell'immediato post partita. Probabilmente però, dopo eventi così, sarebbe stato più rassicurante sentire un dirigente della società.

Per dire cose banali? Non crediamo. Cosa ci sarebbe stato di banale da dire? La realtà dei fatti è sotto gli occhi di tutti, la stagione è stata impostata male ed è finita peggio: ma parlare al tifoso del Monza era doveroso. Dove vuole andare questa società? Che rassicurazioni darà in vista della prossima stagione nel torneo cadetto? Ci saranno nuovi investimenti o sono previsti altri mesi di sacrifici necessari? Un grande comunicatore come Adriano Galliani manca dalla scena da troppo tempo: è sempre stato un riferimento per l'ambiente sportivo del Monza, e se era un motivatore nei momenti d'oro della gestione Silvio Berlusconi e in quella transitoria dopo la sua scomparsa, proprio ora in cui le acque sono più spettrali ed agitate di un fiume Lambro in piena, serviva la sua voce.

"Il silenzio è d'oro..." dicevamo ad inizio editoriale, ma ora servirebbe proprio una voce guida. 

Sezione: Editoriale / Data: Dom 06 aprile 2025 alle 14:00
Autore: Roberto Sabatino
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